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Una domenica di settembre ai Giardini del Casoncello

A Loiano, un paesino di collina che si raggiunge salendo da Bologna, nascosto tra le strade curve e la vegetazione fitta c’è un giardino che da 40 anni fa scuola in fatto di biodiversità, approccio naturale e bellezza. Si chiama “I Giardini del Casoncello”.

In primavera una cliente mi aveva avvisata che dopo anni di chiusura il Casoncello avrebbe riaperto alle visite guidate, quando abbiamo prenotato rimaneva posto a settembre, così in una domenica di fine estate eravamo al cospetto di Gabriella Buccioli, la giardiniera che da oltre 40 anni è la madre di questo meraviglioso giardino naturale, assieme al compagno Lucio Filippucci, famoso artista. Per 4 ore ci ha condotto per le stanze che ha creato, e anche se le fioriture primaverili chiaramente mancavano, abbiamo ascoltato tantissime storie interessanti e visto una collezione di piante ricca di rarità e di grande interesse. Abbiamo incontrato anche tante vecchine conoscenze del vivaio, come i Sedum, gli Echinops ormai sfioriti, la Lunaria, e poi un mare di ciclamini a fiortura autunnale.

La visita è iniziata con la storia della casa che non c’è più, abbattuta durante la seconda guerra mondiale, poi ci siamo addentrati per gli stretti sentieri che attraversano il giardino, stando attenti a non mettere un piede nel posto sbagliato, sui sentieri di terra nel pendio su cui si trova la proprietà.

Il momento era perfetto per la fioritura dei Sedum, mentre chi andrà a ottobre si troverà davanti a cascate di Aster, che durante la nostra visita erano ancora chiusi, ma pieni di migliaia di boccioli.

Dopo averci fatto accomodare su un salotto di tronchi tagliati, Gabriella Buccioli ci ha raccontato della siepe morta, che gli inglesi chiamano “dead hedge”, e che non solo fa da confine e impedisce a cinghiali e caprioli di passare, ma è anche un riparo formidabile per la piccola fauna utile. Davanti alla siepe, gli immancabili Echinops ormai sfioriti.

Il sottobosco era pieno di Lunaria e Ciclamini, uno scenario davvero fiabesco, come tutto il giardino, e questo è frutto del gusto di chi l’ha progettato e lo continua a far vivere.

Anche le Rudbeckia triloba erano nel loro momento magico, mentre le toccava Gabriella Buccioli ci spiegava che questa varietà si dissemina molto, per questo chi vuole il giardino sotto controllo spesso la evita, mentre lei la ama proprio per questo, perché è parte del giardino in movimento, come dice Gilles Clément, o come dice lei, del giardino venuto dal vento.

Qua e là si vedono anche alcune piccole e bellissime opere di artisti, come questa frase di Machado scritta col filo di ferro, opera dell’artista Chizu Kobayashi, o abbeveratoi per uccellini scolpiti nella pietra. Tutto però sembra sempre assolutamente naturale, integrato nel giardino, senza la pretesa di rubare la scena alla Natura.

Gabriella ha condotto la visita instancabilmente per 4 ore, con un’energia e una passione davvero invidiabili e ammirevoli, non risparmiandosi davanti alle mille domande che le venivano poste dal gruppo.

Ogni anno al casoncello vengono organizzate visite come questa a numero chiuso, in più ci sono alcune giornate aperte per raccogliere fondi a sostegno del mantenimento del giardino. Potete trovare le informazioni sul loro sito Giardini del Casoncello | I giardini di Maria Gabriella Buccioli

Gabriella Buccioli è anche autrice di 3 libri meravigliosi in cui trovare anche i nomi e la storia di tutte le specie introdotte negli anni nel giardino.

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