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Come coltivare il rabarbaro

Il rabarbaro

Rheum rhabarbarum è una erbacea perenne rizomatosa che viene coltivata per uso alimentare soprattutto nei paesi nordici, ma per gli appassionati del genere ci sono buone notizie: si può coltivare anche da noi!

In terra o in vaso?

Iniziamo col ripondere a questa amletica domanda che sarà determinante per il successo della nostra impresa. La risposta come sempre è…dipende! Lo sappiamo, in tempi in cui siamo abituati a risposte facili, trovarsi di fronte alle scelte è scomodo, ma un buon coltivatore e una buona coltivatrice sanno che non ci sono soluzioni semplici a problemi complessi. Occorre conoscere il proprio terreno: clima, microclima, esposizione, acqua,…

In base alla nostra esperienza possiamo dire che se si vive in zone molto calde, la scelta del vaso è sicuramente vincente. Al contrario, in orti e giardini freschi, che in estate superino appena i 30° si può provare anche a terra. L’esposizione migliore è soleggiata in primavera e mezz’ombra in estate, quindi potrebbe essere il caso di prevedere un’ombreggiatura con telo, o la messa a dimora vicino a un albero che rinfreschi durante la canicola. Per questo motivo, se non si ha l’esposizione indicata, il vaso è la scelta vincente, perché può …essere spostato! Chiaramente la pianta, date le dimensioni, richiede un vaso di almeno 30 cm di diametro e dai 40 cm in su di profondità.

Curare il rabarbaro

Forse non tutti sanno che il rabarbaro impiega almeno un anno dalla semina per iniziare ad essere produttivo, e di anno in anno il suo rizoma cresce producendo sempre più gambi, che sono la parte che consumiamo. Per questo le piante del nostro vivaio hanno almeno un anno di vita, per consentire a chi le acquista di iniziare da subito a pensare al raccolto. Oltre alla corretta esposizione, il rabarbaro ha bisogno di 2 cose: tanta acqua e tanto concime. La nostra scelta è il concime organico a lenta cessione, lo somministriamo in inverno prima della ripresa vegetativa, ovvero prima che le foglie ricomincino a crescere dopo il riposo vegetativo. Alche le irrigazioni devono essere regolari e abbondanti, non è una pianta che tollera il secco.

La forzatura

C’è una pratica che consente di stimolare la crescita di foglie e gambi, si chiama forzatura e tradizionalmente viene eseguita coprendo la pianta prima della ripresa vegetativa con una campana di terracotta, in modo che stia al buio. Abbiamo verificato che un vaso capovolto, pur essendo meno country living e più proletario, funziona benissimo. Nel Regno Unito le radici di rabarbaro vengono coltivate in capannoni al buio totale, e le foglie e i gambi raccolti a lume di candela.

La raccolta

I gambi abbastanza lunghi da essere raccolti non vanno tagliati con le forbici, ma staccati a mano “sfogliandoli” dalla base. La pianta sarà stimolata a produrne di nuovi, fino a quando farà troppo caldo e anrà in ferie estive.

Come si consuma

Il consumo delle foglie è sconsigliato, in quanto contengono fitati, anche se ci sono diverse teorie a riguardo. Nel dubbio noi consumiamo solo i gambi, che hanno un sapore molto aspro per questo li utilizziamo cotti, anche se abbiamo visto immagini di bambini canadesi che li intingono a crudo nello zucchero e li mangiano come pinzimonio dolce.

Le ricette che abbiamo sperimentato con grande soddisfazione sono il crumble di fragole e rabarbaro, la marmellata, e infine abbiamo fatto delle crostatine di crema farcite con la medesima marmellata. Tutto ottimo. Abbiamo poi assaggiato una strepitosa marmellata inglese di rabarbaro e zenzero, da provare assolutamente!

Se non avete mai assaggiato il rabarbaro, potete ordinare una delle nostre piante, coltivarla e autoprodurre le vostre leccornie! Le trovate QUI.

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