La Verbena bonariensis è una di quelle piante da coltivare assolutamente per varie ragioni. Innanzitutto è un’erbacea perenne meravigliosa, si copre di piccoli fiorellini violetti da primavera a tardo autunno, con una rifiorenza praticamente continua. In secondo luogo è una pianta che se ben posizionata necessita di pochissime cure. Infine è una delle piante che più attirano impollinatori, farfalle, insetti, uccellini.
Dove piantare la Verbena bonariensis
Secondo il principio di pianta giusta nel posto giusto, trovando la giusta collocazione avremo davvero pochissimi problemi con questa pianta. Predilige posizioni in pieno sole, ma si adatta anche alla mezz’ombra. Il terreno deve essere ben drenato, senza ristagni, e sopporta bene anche periodi di siccità, una volta stabilita. Può essere coltivata anche in vaso, purché di dimensioni adeguate, preferibilmente con un diametro dai 30 cm in su e profondo altrettanto.
Come piantarla
I fusti sottili e lunghi suggerirebbero di inserire questa pianta vicino ad altre per farla spuntare nel mezzo, ma è molto meglio lasciarle lo spazio adeguato di un diametro di 30/40cm. Il motivo è questo: in inverno la Verbena va in riposo vegetativo, la parte aerea si secca completamente per poi ricacciare a inizio primavera, quando le temperature lo consentono. In questo momento ha bisogno di ricevere sole diretto sui nuovi getti, e avere altre piante troppo vicine ombreggerebbe, indebolendo la pianta. Una volta cresciuta, può essere potata per darle un aspetto più compatto, ma se lasciata crescere indisturbata diventerà molto più alta e ariosa.
Potatura e deadheading
Per prolungare la fioritura della Verbena basterà eliminare durante l’estate le cime sfiorite, tagliando appena sopra un paio di foglie sottostanti. In questo modo si stimolerà la formazione di nuovi getti laterali che in breve produrranno nuove fioriture. Per rinnovare totalmente la vegetazione potrà essere potata alla base, questo la farà ricacciare e produrre nuovi fusti.
Cure invernali
Come detto sopra, il riposo vegetativo è nel dna di questa pianta che tollera temperature fino a -10°C. Nelle zone molto fredde è bene pacciamarla durante questa fase, per poi scoprirla quando le temperature spingono per il rinnovo della vegetazione. Fondamentale è ricordarsi dove la si è piantata, un modo per farlo è aspettare la fine dell’inverno per rimuovere la parte secca. Questa pratica consente inoltre di rendere disponibili i suoi semi ai numerosi animaletti che se ne potranno cibare nella stagione più dura. Il giardino è uno spazio condiviso!
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